Quando all’inizio del 2010 saltò fuori dal nulla, così, la figura di Italo Medio – era tempo di crisi per la giunta di centrosinistra della Regione Lazio – molti ne assecondarono le gesta, ne risero e lo interpretarono per quello che era, e cioè una parodia. La parodia del candidato politico ‘giusto’ – rassicurante, popolare e di grande visione. Un Everyman nel quale ognuno riconosceva qualcosa di proprio. Gli amici a sinistra la voglia di novità di uno schieramento abituato da troppo tempo alla sconfitta, gli amici liberal un personaggio davvero super partes in grado di azzardare qualcosa oltre le sabbie mobili del voto ideologico. Il modello di comunicazione, al di là delle immedesimazioni, a metà tra l’americano generalista e il centrodestra nostrano, seppur elegante.
Ecco, mai avrei pensato che Italo sarebbe stato più di una parodia. E che sarebbe ben presto diventato precursore di un Mario Monti ‘primi giorni’ o di un Renzi frontman che si propone in tutta la sua freschezza per la riapertura della stagione politica, ad esempio. Ma, soprattutto – e questo è notevole – che sarebbe stato invocato da molti sulla ribalta della politica futura, quella della reazione alla crisi e del rilancio.
A questo punto, allora, occorre non tirarsi indietro, per forza.
[Michele Fianco]
ho fatto una bella passeggiata leggendoti un pò, tra il fresco dei tuoi pensieri, le folate metaforiche e, sedutomi su quella panchina ironica, all’ombra dell’elegante grammatica, in uno spiraglio d’intelligente pragmatismo ho intravisto lo squarcio di un panorama desolato e allegro, anzi, malinconico…e ho sorriso.
Grazie Michele
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Troppo buono. Grazie a te Claudio, scherzi?
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